“La Dedica Del DJ”: il nuovo singolo della band alternative rock veneta vincitrice del premio “Voci per la Libertà”

Dal 22 maggio, è online su YouTube “La dedica del DJ”, il video del nuovo singolo dei Grace N Kaos, formazione alternative rock veneta che con il brano “Nero” si è aggiudicata il Premio Voci per la Libertà di Amnesty International Italia. La canzone, disponibile in digital download e in streaming, è caratterizzata da sonorità pop rock contaminate dall’uso dell’elettronica. Il testo tratta la delicata tematica dell’esclusione, spesse volte autoimposta in una società sempre più individualista, attraverso il parallelismo con il dancefloor.

 

Prima di tutto, benvenuto. Lo scorso 22 maggio è uscito il vostro ultimo singolo “La dedica del DJ”, brano che attraverso il parallelismo con il dancefloor vuole dare luce alla delicata tematica dell’esclusione, spesse volte autoimposta in una società sempre più individualista.
Come nasce questo pezzo?

“Grazie Daniele è un piacere per noi essere qui.
“La Dedica del Dj” è nata pensando a quelle domeniche in età adolescenziale in cui ci si preparava per andare in discoteca.
Nella mente durante il pre-serata si innescava il pensiero di una grande serata dove noi saremmo stati i re della pista, al centro dell’attenzione. La realtà sarebbe stata poi diversa, spesso trovandosi un po’ in disparte, magari a disagio ed esattamente l’opposto di quanto fantasticato. Nella nostra canzone è quindi presente il tema dell’esclusione dato dal fatto di non sentirsi all’altezza della situazione, quindi in realtà un’autoesclusione.
La società odierna si basa effettivamente su stereotipi patinati ed il fatto che sui socials siamo tutti sorridenti ci deve far riflettere.
“La Dedica del Dj” comunque non vuole dare una soluzione o puntare il dito. Piuttosto vuole essere un augurio ricordando che ognuno di noi può essere il re della pista per una sera.
Se non nella realtà nella propria testa”

Facendo un passo indietro, a marzo è uscito il singolo “L’esigenza di muoversi”, un brano che sottolinea si l’importanza dello sfogarsi tramite lo sport e non solo, ma che nel periodo della quarantena ha assunto un significato ancora più importante.
Voi come avete vissuto il periodo di quarantena forzata?

“Durante la quarantena abbiamo cercato di essere il più produttivi possibile.
Grazie alla tecnologia oggi alla portata di tutti abbiamo composto 6 nuove canzoni lavorando sulle singole parti a distanza. Non potendo portare avanti i live del tour abbiamo deciso di anticipate la stesura di nuovi brani che in questi giorni stiamo registrando in studio.
Non ci siamo annoiati insomma”

Il vostro sound è un crossover tra rock ed elettronica molto energetico, con testi in italiano che spaziano dal quotidiano a temi sociali: qual è il processo creativo della vostra band?
“Fortunatamente nella band scriviamo quasi tutti quindi non abbiamo per ora carenza di idee.
Partiamo dall’idea di base dell’autore (solitamente testo, accordi e linea di voce) per poi svilupparla assieme in una sorta di jam session dove ognuno mette del suo.
Arrivati ad una forma canzone che ci convince registriamo il tutto ed un paio di noi si occupano dell’affinare la canzone e verificare che l’arrangiamento funzioni anche su disco.
Dopodiché, fatte le (tante) modifiche e curato i dettagli si chiude la pre-produzione.
Si ritorna in sala prove e si imparano da capo i brani modificati per poi andare in studio a registrare.
Qui consegniamo la pre-produzione in modo che abbiano un riferimento per come deve suonare ed attendiamo il brano mixato e masterizzato.
Essendo una band di 6 elementi è fondamentale essere organizzati per non dilatare troppo i tempi”

Tra il 2017 e il 2018 avete collaborato con Roberto Pinato per la realizzazione delle musiche originali per l’opera teatrale “Inferno” nella Divina Commedia e il riarrangiamento in chiave electro-rock della colonna sonora de “La Fabbrica di Cioccolato” di Tim Burton.
Com’è nata questa particolare collaborazione? Avete intenzione di portarla avanti anche in futuro?

“Tutto è nato una sera di alcuni anni fa. Abbiamo suonato nella nostra città per un Festival dove lui era nell’organizzazione.
Ci siamo conosciuti personalmente e lì proposto di realizzare ‘Inferno’ in chiave rock.
È stata un’esperienza molto impegnativa perché abbiamo dovuto coniugare una rock band con le esigenze di teatro. Le musiche in questo caso le abbiamo realizzate contaminandole con strumenti classici come archi e fiati per essere riproposte da un’orchestra nei teatri. Successivamente ci è stato anche chiesto di occuparci degli spettacoli e diventare parte della rappresentazione.

E’ stato bellissimo, un’esperimento ed una scommessa perché suonare live con i tempi e le dinamiche teatrali è veramente complesso.
Fortunatamente è andato tutto bene, ci siamo divertiti e questi spettacoli ci hanno dato la possibilità di farci conoscere ad un pubblico che non è il nostro solito target. Saremo sempre grati a Roberto per aver creduto in noi ed averci dato questa possibilità.
Nel 2017 ci ha richiamati perché dovevano andare in scena con ‘La Fabbrica di Cioccolato’ ma le musiche originali del film di Tim Burton non si sposavano con i tempi e le esigenze sceniche di uno spettacolo teatrale dal vivo.
Abbiamo così rivisitato con molte modifiche strutturali e sonore tutte le canzoni del film in chiave moderna utilizzando moltissima elettronica per avere degli effetti cinematografici e creare pathos.
Anche questa collaborazione ci ha dato molto e non mancherà in futuro di lavorare ancora assieme, perché oltre che per l’aspetto lavorativo si è instaurato un legame personale”

A proposito di spettacoli, nel 2018 avete creato #HUMANCIRCUS, spettacolo in cui il rock di fonde con altre altri quali recitazione, danza, arti visive e musica classica con l’obiettivo di accompagnare lo spettatore alla riflessione sul concetto di umanità dell’era moderna.
Un progetto ambizioso ma che ha portato tanta soddisfazione. Ce ne parlate?

“#HUMANCIRCUS è uno spettacolo che attraverso le canzoni porta lo spettatore a riflettere sul concetto di umanità nell’era moderna.
A settembre 2018 abbiamo pubblicato l’Album ‘Bambino’.
Un disco per temi e canzoni non da primo ascolto o mainstream. Ognuna delle 10 canzoni parla di esperienze di vita reale vissute sulla nostra pelle. Il filo conduttore sono le storie vere di esseri umani in relazione tra loro.
Volevamo che il pubblico lo capisse ed entrasse all’interno del significato dei brani per questo motivo abbiamo creato uno show veloce e dinamico intersecando la musica con opere visive a supporto delle canzoni. Con un’immagine precisa puoi rivelare immediatamente la chiave di lettura di un testo, noi l’abbiamo fatto usando altre arti figurative accompagnando gli spettatori in un percorso per portarli a riflettere, per emozionarli, per lasciare un segno che speriamo sia rimasto anche nel post concerto.
#HUMANCIRCUS è il nostro ‘bambino’ ed stato un vero parto realizzarlo, non ce ne vogliamo le mamme ma ci è costato 9 mesi di gestazione realizzarlo (ride)
È andato molto bene ed abbiamo deciso di mantenere questo format in repertorio.
A settembre sarà invece pronto il nuovo live che avrà come tema il ‘movimento’

Nel 2019 avete pubblicato “Nero”, canzone che avete suonano sul palco del Primo Maggio e con la quale avete vinto il Premio “Voci per la Libertà” di Amnesty International Italia.
Vi aspettavate tutto questo successo?

“Onestamente no. Scriviamo canzoni in primis come necessità di sfogo, di fissare nel tempo e nello spazio un momento creativo.
‘Nero’ effettivamente ci ha dato molto.
Col ‘senno del poi’ possiamo dire che ha delle caratteristiche interessanti o atipiche come il Rap finale in francese, il solo di tromba ed il tema blues della chitarra nascosto in una struttura pop.
Ma onestamente non ci aspettavamo che ‘Nero’ ci regalasse tutto questo, tanto meno trattando un tema caldo come quello del Caporalato”

Prima di salutarci, quando uscirà il vostro album?
“Causa Covid l’album ed il tour promozionale sono slittati al 2021.
In attesa della pubblicazione pubblicheremo con cadenza bimestrale nuovi singoli

Il prossimo il 17 luglio e si intitolerà ‘Gelati’ (spoiler!)

Grazie di cuore YoungRadio, a presto”

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BIO

I Grace N Kaos sono un’alternative band nata a Rovigo nel 2008. Il suono del gruppo è un crossover tra rock moderno ed elettronica. Testi in italiano che spaziano dal quotidiano ai temi sociali contemporanei. Nel 2014 vincono il Premio Speciale della Giuria di Rock Targato Italia con il brano “Piove”. Lo stesso anno pubblicano “Grace 14.7”, EP di debutto completamente autoprodotto. Nel 2016 pubblicano “Sogno d’Aprile”, secondo EP prodotto da NFRS e diretto da Ugo Bolzoni. Il risultato è un album rock con arrangiamenti articolati, atmosfere e respiri. Fanno la prima comparsa sintetizzatori e strumenti classici. Nel 2017 la band viene chiamata a produrre musiche originali per l’opera teatrale “Inferno” nella Divina Commedia diretta da Roberto Pinato. Nel 2018 si rinnova la collaborazione con Pinato che porterà in teatro “La Fabbrica di Cioccolato” di Tim Burton di cui la band a riarrangiato la colonna sonora originale del film in chiave electro-rock. Lo stesso anno pubblicano “Bambino”, album coprodotto insieme a Renato Droghetti per l’etichetta San Luca Sound. Nasce poi #HUMANCIRCUS, spettacolo creato dalla band in cui rock, recitazione, danza, arti visive e musica classica si mescolano. Lo show ha l’obiettivo di accompagnare lo spettatore attraverso il significato delle canzoni fino alla riflessione sul concetto di Umanità dell’era moderna. Nel 2019 pubblicano “Nero”. Il singolo, realizzato con il rapper El Bombasin ed il trombettista Andrea Smiderle, fa riferimenti ai drammi del caporalato e dello sfrutta mentre delle persone. Con questa canzone suonano sul palco del Primo Maggio a Roma e vincono il Premio Voci per la Libertà di Amnesty International Italia. Nel 2020 entrano in roster Maninalto! Booking. Il 20 marzo 2020 esce il nuovo singolo “L’esigenza di muoversi”, presentato con un video online dal 27 marzo, al quale segue “La dedica del DJ”, uscito il 22 maggio.

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