RECENSIONE “SPIDER-MAN – NO WAY HOME”
Il miglior film della trilogia di Spider-Man? Un omaggio ai vecchi film della saga? Teorie cospirative su Doctor Strange? Tantissime le opinioni dei fan dei film Marvel negli ultimi mesi, da quando è stato annunciato il trailer di uno dei film più attesi dell’anno, e la caccia agli spoiler è in continuo atto.
Dal 15 dicembre è stato possibile rivedere in sala uno dei supereroi più amati degli ultimi decenni, interpretato da un giovanissimo e molto talentuoso Tom Holland, che neanche in questo film delude le aspettative. Il nostro beniamino si è visto purtroppo la sua identità svelata dopo la lotta con Misterio del secondo film, e ormai tutti conoscono il viso che si nasconde dietro la maschera dell’uomo ragno, l’adolescente Peter Parker. È l’ultimo anno di liceo, e purtroppo anche la sua fidanzata, MJ, interpretata da Zendaya, e il suo migliore amico, Ned Leeds, interpretato da Jacob Batalon, si ritrovano coinvolti nel “caso Spider-Man”, che vede l’eroe come un cattivo corrotto agli occhi dell’opinione pubblica. Per salvarli, Peter chiederà aiuto a Doctor Strange con un incantesimo che dovrebbe cancellare la memoria a tutti riguardo la sua identità, ma qualcosa non va come dovrebbe, e il multiverso arriverà a far visita a questo mondo. Compito di Spiderman sarà proprio curare questi cattivi venuti per ucciderlo e rispedirli nel loro mondo.
Un film a dir poco avvincente, con i suoi 150′ che sarebbero anche potuti durare di più e la sala avrebbe solo ringraziato. Inizia già in maniera esplosiva, una firma evidente del regista Jon Watts, senza aspettare una stasi e poi un picco, perché di momenti di stallo quasi non ce ne sono. Spettacolare è dir poco, è davvero il migliore film della trilogia di Spider-Man per trama, recitazione, effetti speciali che definire incredibili è dire poco. Anche il doppiaggio in italiano, che spesso rischia di essere un po’ sopra le righe e forzato tentando di richiamare il linguaggio giovanile, è stato perfettamente in linea con l’atmosfera del film. L’ambizione in questo film è stata tanta, e ha soddisfatto ogni singola aspettativa, somigliando quasi a “Ghostbusters – Legacy” in cui si è voluto omaggiare i vecchi film alla luce del sole. Qui l’omaggio non è palese fino a che non si vede la pellicola, probabilmente un piano organizzato a tavolino per confondere i fan il più possibile. L’unione tra l’uomo ragno e Doctor Strange è un’accoppiata avvincente, con la dose giusta di comicità e riflessione, e l’adulto funziona come un evidente richiamo al defunto Tony Stark, che Benedict Cumberbatch sa interpretare magnificamente, assumendo quasi il ruolo del genitore. E persino il nostro piccolo Peter dovrà diventare adulto e spianare la strada per entrare a fare parte dell’universo MCU, che in questo film viene analizzato davvero poco, e per questo siamo molto curiosi di vedere come andranno avanti le avventure dei nostri supereroi preferiti.
La sala durante la proiezione stampa era eccitatissima, e per quanto di solito si dica che i giornalisti e i critici siano fin troppo seri e posati, questa volta chiunque si è fatto coinvolgere dalla meraviglia che ci siamo ritrovati davanti agli occhi. Non nego inoltre di aver pianto per ben due volte (e non dirò però se lacrime di gioia o dolore, a voi scoprirlo).
Le scene post credit sono ben due, quindi aspettate fino alla fine senza spostarvi minimamente dalla poltrona.