E’ giunto il tempo dell’amore anche nella redazione di 16noni!
E’ arrivato quel periodo dell’anno nel quale i negozi si riempiono più del solito di Baci Perugina, di cuori rossi e orsacchiotti, e per quanto la maggior parte della popolazione grida all’orrore, alla fine tutti quanti almeno una volta nella vita regaleremo un tremendo cuore rosso con scritto “Ti amo più di ieri ma meno di domani”. Terribile. Ma in fondo l’amore ci fa fare cose che mai avremo pensato possibili. Inoltre, quest’anno si aggiunge una nota comica a questa domenica colma di frasi fatte cercate disperatamente all’ultimo momento da scrivere nei bigliettini di auguri al proprio partner: è la settimana di Carnevale. Quale modo migliore per prendere in giro questo giorno ormai così commerciale? Ma per fortuna al mondo siamo quasi otto miliardi di persone, e anche quando si tratta di amore, vi sono quasi otto miliardi di modi differenti di vederlo, viverlo ed esprimerlo.
Quindi abbiamo deciso di stilare una lista di film, rigorosamente in ordine cronologico, adatto a chiunque in questa domenica piena di orsi, cuori rossi e frasi sdolcinate: per i coloro che saranno eternamente romantici, per chi è ancora intrappolato nel passato, per quelli che non riescono a prendere sul serio questo giorno, per chi ama l’horror anche nella giornata meno spaventosa (o forse più spaventosa?) dell’anno, per gli adolescenti pieni di sogni e speranze e persino per tutti i coloro che al loro fianco non hanno o non vogliono avere nessuno.
Iniziamo subito con uno dei classici del cinema, rilasciato nel 1961 per la regia di Blake Edwards: Colazione da Tiffany. La protagonista è interpretata da una intramontabile Audrey Hepburn, che con la sua Holly Golightly fece vincere l’Oscar di miglior canzone per “Moon River”. Ambientato a New York, narra della giovane Holly che ama trascorrere le sue mattinate di fronte al negozio Tiffany a consumare la sua colazione. Presto si ritrova ad abitare nello stesso edificio con uno scrittore, Paul Vasrjac, interpretato da George Peppard. Tutta la pellicola è costellata di quesiti importanti sulla vita e sulla libertà, sui legami e sull’appartenenza, che spaventa molto la protagonista. Lo scrittore saprà decifrare l’animo contorto dell’apparente espansiva Holly, e nascerà un forte sentimento di intesa che li porterà ad innamorarsi.
Una piccola curiosità in merito al film riguarda i biscotti danesi che Holly spesso mangia durante il film: Audrey Hepburn li detestava, e chiese al regista di cambiarli con del gelato. Il regista fu categorico e non cambiò idea, così la protagonista fu costretta a mangiarli.
Appassionati dell’horror o dei thriller? Il giorno di San Valentino, del 1981, vede alla regia George Mihalka, ed è uno dei film del filone degli slasher tipici degli anni Ottanta, che lo stesso Tarantino ha definito come “il migliore di tutti i tempi”. Durante la celebrazione di San Valentino, un gruppo di operai rimane intrappolato in una miniera, e un problema nelle condutture del metano provoca un’esplosione in cui rimangono uccisi tutti i minatori. L’unico sopravvissuto alla tragedia, Harry Warden, impazzisce, e dopo un anno di cure e corsi di rieducazione fugge dalla clinica uccidendo alcuni dottori, lasciando un avvertimento: chiunque oserà festeggiare il giorno di San Valentino verrà brutalmente massacrato. Dopo vent’anni dai tragici eventi, alcune coppie di adolescenti decidono di festeggiare San Valentino dentro quelle stesse miniere ma a questa decisione seguiranno una catena di morte e omicidi sempre più cruenti e complessi.
Per gli amanti della letteratura e del teatro, per i coloro che amano i drammi e le tragedie, i bei costumi e la “bella Verona”, non potevo non citare uno dei miei film (e autori) preferiti in assoluto: Shakespeare in love, del 1998, e una menzione speciale a Romeo e Giulietta, del 2013, girato proprio in quella bellissima Verona, con due giovani attori quali Hailee Steinfeld e Douglas Booth. La storia la conosciamo tutti ormai, ma il film del 1998 vede in prima persona il grande attore e drammaturgo William Shakespeare scrivere e mettere in scena la storia d’amore che sta vivendo lui stesso in prima persona. Interpretato da Joseph Fiennes, con Gwyneth Paltrow nel ruolo della bellissima e di ricca famiglia Viola De Lesseps, per la regia di John Madden, vinse ben sette Oscar su tredici nomination. Il cast è stellare, con una talentuosissima Judi Dench nel ruolo della regina Elisabetta I, Geoffrey Rush, Ben Affleck, Colin Firth e tanti altri.
Un altro classico, questo della fine degli anni Novanta, è Notting Hill. Del 1999, ambientato a Londra e con protagonisti Julia Roberts e Hugh Grant, per la regia di Roger Michell, la pellicola narra della storia d’amore tra una star di Hollywood, Anna Scott, impersonata dalla Roberts, e il proprietario di una libreria, William Thacker, interpretato da Hugh Grant.
E inoltre di questo celebre film è stato fatto un remake da Bollywood nel 2006, intitolato: Quando torna l’amore.
Come ci si può dimenticare de Le pagine della nostra vita quando si parla di amore struggente e vissuto fino all’ultimo respiro? Il film, del 2004, è tratto dall’omonimo romanzo di Nicholas Sparks, e racconta della storia d’amore improbabile tra un ragazzo di campagna, semplice e senza pretese, Noah, interpretato da un giovanissimo Ryan Gosling, e una ragazza dell’alta borghesia, spumeggiante e piena di vita, Allie, impersonata da Rachel McAdams. Tra i due nasce una fortissima intesa, che si trasformerà in un intensissimo amore. Il film è raccontato attraverso continui flashback e racconti da parte della vecchia coppia di sposi che rivivono quei giorni d’estate così spensierati e indimenticabili. Anche se è proprio il tema della memoria che seguirà in continuazione la trama principale del racconto.
Del 2006 è il film di Ol Parker, Imagine me and you, che vede la splendida attrice de Il trono di Spade, Lena Headey, e l’attrice Piper Perabo, nei panni rispettivamente di Luce e Rachel. Quest’ultima è pronta a sposarsi con Heck, suo migliore amico da anni, ma probabilmente proprio questo sentimento di forte amicizia l’ha fatta confondere per tutto questo tempo su chi vorrebbe davvero al suo fianco per la vita. Solo durante il matrimonio, proprio mentre attraversa la navata per pronunciare il fatidico “sì”, la ragazza comprende di essere innamorata di Luce, conosciuta durante i preparativi per la cerimonia. I loro sguardi si intrecciano, e Luce, per non distruggere la vita dei novelli sposi, decide di farsi da parte. Ma il destino non è mai disposto ad arrendersi.
Se invece si è dediti all’umorismo e si vuole ridere come non mai, il film perfetto è Ricatto d’amore, per la regia di Anne Fletcher. Del 2009, vede Sandra Bullock e Ryan Reynolds nei panni rispettivamente di Margaret Tate e Andrew Paxton, una dirigente d’azienda e il suo assistente. Era uno dei film che da piccola più preferivo, è semplice e frivolo, colmo di momenti esilaranti.
L’editrice di successo Margaret si vede minacciata di deportazione dal Canada, e per evitarlo trova il modo di architettare un finto fidanzamento proprio con Andrew, l’assistente che da sempre tormenta da mattina a sera e che lei crede essere solo un poveraccio come altri. Scoprirà ovviamente che non è così, e tra un viaggio in Alaska e una meravigliosa Betty White nei panni della nonna di Andrew, la pellicola ha un finale prevedibile, ma con un intreccio geniale.
Per i cuori giovani, teneri e semplici, inclini a volersi sottoporre alla tortura delle lacrime e dei pianti scroscianti, non possiamo non citare Chiamami col tuo nome, del 2017, per la regia di Luca Guadagnino, e che nel 2018 portò a casa l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale scritta da James Ivory (anche se quella sera confesso di essere stata una di quelli che tifava per la vittoria a “miglior film”). La storia, tratta dal romanzo di André Aciman, si sviluppa “da qualche parte nel nord Italia”, nel 1983, e segue la storia d’amore che vede come protagonisti i due giovani Elio e Oliver, rispettivamente interpretati da un giovane e talentuosissimo Timothée Chalamet e da Armie Hammer. Elio è un diciassettenne appassionato di musica, arte e lettura, solitario e introspettivo. Suo padre è professore di archeologia, e ogni anno seleziona uno studente che ospita nella loro casa di campagna, e il prescelto nell’estate del 1983 è Oliver, un americano ventiquattrenne espansivo, spensierato e molto intelligente, che mette a disagio ma allo stesso tempo attrae Elio.
Il film, in gestazione dal 2007, ha un miscuglio di parlate e lingue incredibilmente eterogeneo (consigliato infatti guardarlo in lingua originale) una colonna sonora impeccabile, colma di canzoni celebri degli anni ‘80, e riprese simili a veri e propri quadri, che mostrano al meglio le splendide campagne italiane.
Originale Netflix, del 2018, e tipico film adolescenziale, Tutte le volte che ho scritto ti amo è una mielosa lettera d’amore (ed in realtà non solo una) di Susan Johnson. La protagonista è Lara Jean, interpretata da Lana Condor, che negli anni, per confessare tutte le sue cotte, ha scritto e conservato cinque lettere, senza mai darle ai diretti interessati. Un giorno, vengono spedite tutte a sua insaputa, e presto si ritroverà ad affrontare tutti i ragazzi che ha amato. C’è anche un seguito, P.S ti amo ancora, e a brevissima uscita l’ultimo capitolo della trilogia, Tua per sempre.
Ed infine, per i cuori solitari, o che vogliono farsi valere o che hanno appena visto la fine di una storia, consiglio vivamente Single e disponibile, un film peruviano del 2018, disponibile su Netflix. E’ la storia della ventottenne Maria Fé, interpretata da Gisela Ponce de Leon, una ragazza di Lima che viene lasciata via Skype dal ragazzo Matias con cui stava da sei anni, che abita a Madrid. Maria decide così di iniziare a scrivere un blog in cui, sfogandosi parla di come si sente, e in questo modo riesce ad essere d’aiuto a molte ragazze. “Single e disponibile” è il nome del blog, e in poco tempo diventa seguitissimo. Ad una festa di matrimonio María Fé ritrova Matias, che si dice pentito e la invita a Madrid per coronare il loro amore. La ragazza, nonostante la volontà iniziale di respingerlo, cede alla vecchia fiamma. Ma alla fine, María Fé capirà che è sempre più importante scegliere ciò che è meglio per sé, piuttosto che per gli altri.